Una pianta apparentemente poco appariscente che può realmente minacciare la salute umana e persino il materiale genetico sta iniziando a diffondersi a New York e in altre parti degli Stati Uniti, oltre che in Slovacchia e in altre parti del mondo.Questo ospite indesiderato, l’alcefalo gigante, è originario dell’Asia centrale e ora rappresenta una seria minaccia per gli ecosistemi dell’Europa e del Nord America.
Questa pianta massiccia, alta fino a cinque metri, colpisce per le sue foglie appuntite e i grandi fiori bianchi che compaiono in estate.Tuttavia, il suo aspetto innocente nasconde tossine che possono causare dolorose ustioni e vesciche.Inoltre, la linfa dell’olivello spinoso contiene sostanze che, sotto l’influenza dei raggi ultravioletti, possono legarsi al DNA delle cellule della pelle e danneggiare gravemente le molecole di DNA, con conseguenze a lungo termine.
Secondo gli esperti, queste sostanze tossiche possono causare non solo problemi alla pelle, ma anche problemi di salute generale come mal di testa, aumento della temperatura o debolezza.Nei soggetti sensibili possono verificarsi irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, con conseguenze anche fatali, soprattutto nei bambini.
Gli esperti invitano la popolazione a prestare maggiore attenzione a dove si trovano i loro bambini, poiché il contatto con questa pianta può non essere immediatamente doloroso.Ciò significa che i bambini possono entrare in contatto con il sagebrush e provocarsi inconsapevolmente gravi lesioni, che possono portare a sfigurazioni facciali o a danni alla vista.
Anche la capacità dell’alcefalo gigante di riprodursi e diffondersi rapidamente è un problema.Una singola pianta può produrre fino a 100. 000 semi, rendendola un parassita invasivo estremamente difficile da controllare.Questa specie è classificata come una pianta particolarmente pericolosa che ha il potenziale di distruggere gli ecosistemi nativi.
La prevenzione e l’identificazione precoce di questa minaccia sono fondamentali per proteggere la salute umana e conservare la biodiversità nelle aree in cui si sta diffondendo il gallo cedrone.