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La nuova tassa sulle transazioni finanziarie colpirà anche le buste paga dei cittadini, avverte un economista

Questa settimana il governo ha presentato un ampio pacchetto di misure volte a consolidare le finanze pubbliche, che include una serie di modifiche a tasse e imposte.Oltre all’aumento dell’IVA e agli adeguamenti delle pensioni parentali e degli assegni familiari, il prezzo del bollo annuale è stato aumentato di 30 euro.

La controversa tassa sulle transazioni finanziarie

Una delle novità più discusse è l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, che non sarà limitata alle persone giuridiche, ma si applicherà anche alle persone fisiche che fanno affari.Sebbene la proposta originaria prevedesse un’aliquota dello 0,35% e un tetto massimo di 30 euro, la versione finale della legge ha portato un onere maggiore – 0,40% e un massimo di 40 euro.Per i prelievi di fondi, l’aliquota è stata addirittura aumentata dallo 0,7% inizialmente previsto allo 0,8%.Con questa misura, il governo prevede di raccogliere fino a 700 milioni di euro per le casse dello Stato.

Impatto negativo sui salari

Sebbene possa sembrare che questa tassa colpisca principalmente le imprese, l’impatto sarà avvertito anche dai dipendenti.Secondo l’esperto fiscale Jozef Mihál, questa tassa inciderà indirettamente anche sui salari della gente comune.

Mihál ha spiegato sui social media che l’imposta si applicherà alla maggior parte delle transazioni finanziarie, compreso il trasferimento dei salari dal conto del datore di lavoro a quello del dipendente.’Se il vostro datore di lavoro vi paga uno stipendio netto di 1. 200 euro, pagherete 4,80 euro di tasse allo Stato su questa transazione’, ha detto.

Allo stesso modo, sono interessate anche altre detrazioni dal salario, come il rimborso di prestiti o risparmi.Ogni trasferimento di questo tipo sarà soggetto a una nuova imposta, il che significa costi aggiuntivi per il datore di lavoro.Mihál fa l’esempio che se un datore di lavoro trattiene 300 euro per i risparmi o per un prestito, pagherà un’imposta aggiuntiva di 1,20 euro.In totale, il datore di lavoro può pagare fino a 6 euro di questa nuova imposta solo su uno stipendio normale e sulle trattenute.

Questo cambiamento non riguarderà quindi solo gli imprenditori, ma potrà avere un effetto negativo anche sulla stessa busta paga dei dipendenti.

Marco
Marco
Sono Marco, appassionato di gastronomia e chef di professione. Condivido le mie esperienze culinarie e i segreti della cucina del nostro ristorante. Ogni piatto racconta una storia di sapori autentici e tradizioni. Unisciti a me in questo viaggio gastronomico unico.

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